Terminologia e motivazioni per ammonizioni/espulsioni

Supporto alla compilazione del referto di gara:

AMMONIZIONI ed ESPULSIONI

Prima della motivazione devono essere scritte le seguenti informazioni:

  • Minuto e specificare se 1° o 2° tempo
  • Nome e cognome
  • Numero del calciatore
  • Società di appartenenza

Es. Al 20 del p.t. Mario Bianchi,  n°5, del XXX perchè…

Scrivere le ammonizioni ed espulsioni in ordine cronologico

Da ricordare: va sempre scritto il minuto successivo a quello mostrato dal cronometro. Se viene segnato un gol su calcio d’inizio noi sul taccuino/referto scriviamo 1′. Quindi se l’ammonito viene fatto al 19e20 secondi, sul taccuino/referto scriveremo 20′.

TERMINOLOGIA PER LE AMMONIZIONI

  1. perché protestava verbalmente nei miei confronti.
  2. perché sgambettava un avversario in possesso del pallone.
  3. perché commetteva fallo di mano allo scopo di impedire una rete avversaria, pur senza riuscirvi.
  4. perché interrompeva con un fallo di mano una promettente azione d’attacco.
  5. perché cercava di eludere la norma sul retropassaggio al proprio portiere, alzandosi il pallone sul… (ginocchio, testa, petto) passandolo al portiere.
  6. perché si metteva subito davanti al pallone, dopo una interruzione di gioco, impedendo la rapida ripresa del gioco degli avversari.
  7. perché, in barriera, non si disponeva celermente alla distanza prescritta.
  8. perché si muoveva anzitempo dalla barriera, della quale faceva parte, impedendo al regolare esecuzione del calcio di punizione.
  9. perché non si disponeva alla distanza prescritta in una ripresa di gioco.
  10. perché allontanava il pallone dopo un’interruzione, per ritardare la ripresa da parte degli avversari.
  11. perché tratteneva con se il pallone dopo aver commesso fallo, impedendo agli avversari la rapida ripresa del gioco.
  12. perché tratteneva con se il pallone dopo aver subito (oppure segnato) una rete allo scopo di ritardare l’effettuazione della ripresa di gioco.
  13. perché calciava lontano il pallone dopo aver segnato (oppure subito) una rete allo scopo di ritardare l’effettuazione della ripresa di gioco.
  14. perché tratteneva un avversario per la maglia fino a farlo cadere.
  15. perché esternava a parole e gesti la sua disapprovazione nei riguardi di una mia decisione (o della segnalazione di un assistente arbitrale ufficiale).
  16. per aver fatto il gesto di colpire con un calcio (o con un pugno o con uno schiaffo) un avversario.
  17. perché simulava di aver subito un fallo.
  18. per aver allontanato intenzionalmente il pallone dal punto in cui si doveva battere un calcio di punizione, in segno di protesta (o per perdere tempo).
  19. perché uscito dal terreno di gioco con (o senza) il mio permesso, rientrava senza il mio consenso.
  20. perché trasgrediva ripetutamente le regole del gioco e nella fattispecie…(specificare).
  21. perché tentava di ingannare un avversario chiamandogli il pallone.
  22. perché disturbava con grida o gesti il gioco degli avversari o l’effettuazione di una ripresa di gioco.
  23. perché tratteneva il pallone con gli arti inferiori o vi si appoggiava sopra.
  24. perché si appoggiava su un compagno per saltare più in alto.
  25. perché si aggrappava alla sbarra trasversale.
  26. per reciproche scorrettezze con il n. …  cognome Società Y. (riportare la stessa dicitura per gli ammoniti dell’altra società invertendo le informazioni circa i calciatori)
  27. perché, dopo la fine del primo tempo e mentre si dirigevano negli psogliatoi, a parole e gesti discuteva animatamente con il calciatore n. nome, cognome e società, senza comunque arrivare a reciproche vie di fatto. (riportare la stessa dicitura per gli ammoniti dell’altra società invertendo le informazioni circa i calciatori)

TERMINOLOGIA PER LE ESPULSIONI e DOGSO

  1. perché sputava ad un avversario colpendolo (non colpendolo) all’altezza del… [indicare la parte del corpo].
  2. perché fermava con le mani un tiro diretto in porta, sostituendosi al portiere, privando gli avversari di una rete.
  3. perché colpiva (o tentava di colpire) intenzionalmente con un calcio (un pugno, uno schiaffo,una testata, uno sputo, ecc.) un avversario (integrare con le informazioni suggerite nei paragrafi successivi).
  4. per contegno provocatorio [specificare] verso i giocatori avversari oppure verso l’assistente dell’arbitro o il pubblico [indicare se quello locale] o verso i sostenitori della squadra avversaria.
  5. per ingiurie o gesti osceni [descriverli esattamente] verso il pubblico locale, oppure verso gli assistenti dell’arbitro.
  6. per atteggiamento particolarmente irriguardoso verso l’arbitro o gli assistenti dell’arbitro[descrivere questo atteggiamento, riportando esattamente le frasi e/o i gesti del giocatore].
  7. per essersi allontanato dal campo per proteste contro il mio operato.
  8. perché reagiva ad una scorrettezza avversaria [descrivere quale] con un calcio (uno schiaffo, un pugno, una vistosa spinta, ecc.)
  9. per avermi preso per la maglia (per le braccia ecc.) oppure sballottato durante una protesta isolata o collettiva [in questo caso ricordarsi di scrivere brevemente i motivi che hanno causatola protesta].
  10. per essere venuti a reciproche vie di fatto (il primo per aver colpito con un pugno l’avversario, il secondo per aver reagito con un calcio).
  11. per aver lanciato un qualsiasi oggetto contro l’arbitro, l’assistente dell’arbitro, gli avversari, i compagni, le persone ammesse nel terreno per destinazione e qualunque altra persona.(segue)
  12. per doppia ammonizione. Riportare entrambe le ammonizioni e le relative motivazioni nel riquadro delle AMMONIZIONI.

DOGSO

In accordo con il Giudice Sportivo Provinciale, abbiamo deciso di motivare con “per DOGSO” tutti quei falli/infrazioni che evitano la segnatura di una rete o impediscono l’evidente opportunità di segnare una rete, avvenute dentro/fuori l’area di rigore e che portano ad un cartellino giallo/rosso.

La sopracitata motivazione NON VALE per le condotte violente, i gravi falli di gioco e i falli effettuati con vigoria sproporzionata. In tali casi resta tutto come prima.


Nei casi di espulsione, ricordarsi di specificare se:

  • l’atto si è verificato a gioco fermo o a gioco in svolgimento con il pallone a distanza di gioco o non a distanza di gioco;
  • l’atto è stato commesso nella convinzione che potesse passare inosservato perché il calciatore riteneva che l’attenzione dell’arbitro fosse rivolta altrove;
  • il punito ha prontamente ottemperato alla decisione oppure ha opposto resistenza ed è stato necessario l’intervento del capitano o dei dirigenti;
  • il calciatore colpito ha proseguito il gioco oppure ha dovuto lasciare la gara. Nel secondo caso, se è stato sostituito oppure non è stato sostituito poiché la squadra danneggiata dall’episodio aveva esaurito le sostituzioni e quindi ha dovuto proseguire la gara in inferiorità numerica.

In particolare in caso di espulsione per SPINTA ALL’ARBITRO:

  • indicare se avvenuta con una o entrambe le mani;
  • se leggera, forte o violenta;
  • se vi ha fatto spostare (e di quanti metri) o cadere.

SCHIAFFO, PUGNO O CALCIO ALL’ARBITRO:

  • leggero o forte;
  • parte colpita (o al viso o al corpo);
  • se vi sono stati danni fisici.

LANCIO DEL PALLONE O FANGO O ALTRI OGGETTI VERSO L’ARBITRO:

  • se con le mani e/o con i piedi;
  • da quale distanza;
  • se vi ha o no colpito


SPUTO ALL’ARBITRO:

  • da quale distanza è partito;
  • se vi ha colpito e dove vi ha colpito.

Espulsioni nel dettaglio

a-    Atti di violenza nei confronti di avversari.

Fare attenzione a non equivocare fra tentativi di aggressione veri e propri ed il fatto di chi, pur di corsa, si dirige verso l’avversario non con l’intenzione di commettere violenza ma, per ipotesi solo per altercare. Scrivere tentativo d’aggressione solo quando il comportamento del soggetto induca, attraverso elementi obiettivi (insistenza nel volere colpire, nel chi trattiene o blocca) a ritenere fondato pericolo d’aggressione. Nel caso in cui un calciatore lanci volontariamente il pallone od altro oggetto contro un calciatore avversario è necessario precisare se il lancio è stato effettuato con i piedi o con le mani, se esso ha avuto il carattere di violenza con specifica delle eventuali conseguenze subite e soprattutto la distanza in cui si trovava il colpito e dove quest’ultimo è stato raggiunto.

La dizione base è: “Colpiva ad una caviglia/ad un ginocchio/ad una guancia ecc.. con un cacio/pugno/schiaffo/testata ecc…”.

Evitare in caso di violenza reciproca la dizione “si scalciavano a vicenda” ma riportare solo la descrizione del fatto, ad esempio: “Tizio a giuoco fermo (oppure in azione di giuoco, o lontano dall’azione di giuoco) colpiva con un calcio all’altezza del ginocchio la gamba di Caio ecc…”; “Caio, colpito da Tizio, in gesto di reazione, colpiva quest’ultimo con una testata al naso provocandogli una fuoriuscita copiosa di sangue, ecc….).

Alcuni esempi di motivazioni.

– “Per avere, con il pallone a distanza di giuoco (oppure distante circa ….), colpito un avversario con un calcio alla gamba (o altre parti del corpo), facendolo cadere a terra dolorante senza però causare danni fisici apparenti (oppure se tale intervento ha richiesto l’intervento dei sanitari)”. Specificare se il giocatore riprendeva regolarmente il gioco oppure veniva sostituito dopo essere stato colpito;

– “Durante un’azione di gioco (oppure a giuoco fermo) colpiva volontariamente con un pugno al viso (o altre parti del corpo) dell’avversario, in possesso del pallone . Il calciatore colpito, dopo le cure del massaggiatore, riprendeva regolarmente a giocare”;

– “Durante un’azione di giuoco senza avere la possibilità di arrivare sul pallone, interveniva da tergo su un avversario e con il piede lo colpiva nella caviglia (o stinco, o gamba, ecc..)”;

– “Durante un azione di giuoco, correndo a fianco di un avversario in possesso del pallone, lo colpiva volontariamente con una gomitata allo stomaco facendolo cadere a terra”;

– “In possesso del pallone, era trattenuto da un avversario e cadeva a terra. Si rialzava immediatamente e colpiva l’avversario medesimo con un pugno (o calcio, o sputo ecc..) al volto”.

Tenere presente il principio secondo cui il “tackle” che possa provocare un danno fisico all’avversario, deve essere punito come “condotta violenta”. Non dimenticare mai di segnalare se il calciatore colpito è caduto a terra, se vi è rimasto contuso e per quanto tempo, se è stato trasportato ai bordi del campo, se è stato sottoposto a cure del Medico e del Massaggiatore, se è rimasto assente dalla gara, temporaneamente o definitivamente, e comunque se sono derivate menomazioni (ES. ferite, traumi, fratture) e se è stato trasportato al Presidio Sanitario o Ospedale. Soltanto in questo ultimo caso SI POTRA’ scrivere “calcio, pugno testata particolarmente violenti o grave violenza consumata.

Non confondere l’espressione “azione di giuoco” con quella di “giuoco in svolgimento”. Infatti il giuoco può essere in svolgimento a notevole distanza dal punto in cui l’atto di violenza è stato commesso e non si può evidentemente parlare, in quest’ultimo caso, di “azione di giuoco” con riferimento al calciatore che ha colpito l’avversario. Quindi in caso d’atto di violenza non in azione di giuoco, riferire nel referto a che distanza si trovava il pallone (cioè dove si svolgeva il giuoco) rispetto al punto in cui l’atto di violenza è stato commesso. Per quanto si riferisce ai casi a giuoco fermo, fare attenzione a non dichiarare avvenuto a giuoco fermo un atto di violenza commesso contemporaneamente al fischio di interruzione dell’Arbitro o immediatamente dopo a detto fischio. Es. Immediatamente dopo il fischio che sanciva l’interruzione del giuoco, colpiva con un calcio/pugno/testata ecc. la gamba (o altra parte del corpo) dell’avversario. Il lancio del pallone contro un avversario è rubricato nell’espulsione se ha assunto carattere di violenza, riferendo se è stato scagliato con forza, se con le mani o con i piedi e la distanza dell’avversario, se ha colpito quest’ultimo e dove, nonché le eventuali conseguenze e gli interventi del Medico e del Massaggiatore.

b-    Atti o gesti osceni, ingiurie od altri atti scorretti nei confronti del pubblico.

Precisare tutte le modalità del fatto, in particolare gli atti o gesti osceni, evitando dizioni generiche quali “atti o gesti osceni” oppure “atti scorretti” che non permettono di stabilire la gravità dell’infrazione e quindi la misura della sanzione. Indicare, possibilmente, se il comportamento del tesserato è stato preceduto da intemperanze del pubblico e se indipendentemente da tali precedenti, è stato seguito da manifestazioni d’intemperanza da parte del pubblico stesso.

c-    Aggressione o tentativi d’aggressione nei confronti degli Ufficiali di gara.

Descrivere dettagliatamente le modalità complete del fatto, precisando eventuali precedenti, tempo, modo, consistenza, durata, parte colpita ed eventuali conseguenze. Riferire anche sul comportamento tenuto in campo dai capitani, dei dirigenti e degli altri tesserati, con una descrizione più particolareggiata quando l’Arbitro o gli Assistenti sono colpiti senza potere individuare i colpevoli. Non equivocare fra tentativo di aggressione vero e proprio e ad esempio il comportamento di tesserati che si dirigono, magari di corsa, verso gli Ufficiali di gara non con l’intenzione di commettere atti di violenza ma, in ipotesi, solo per rivolgere frasi di minaccia o di vibrata protesta. Essere certi nell’affermare che un tesserato tentava di colpire calciando o lanciando il pallone contro o verso o in direzione degli Ufficiali di gara; non è difficile interpretare un lancio con le mani, mentre nel lancio con i piedi la certezza della volontarietà deve essere desunta attraverso inequivocabili atteggiamenti del tesserato, sempre da dettagliare. Qualora il lancio sia stato intenzionale è opportuno precisare:

– eventuali precedenti o fatti connessi (ad esempio proteste);

– tempo e punto del terreno di giuoco in cui è avvenuto il fatto;

– distanza fra tesserato ed Ufficiale di Gara;

– specificare se il lancio è stato violento, se ha colpito e dove l’Ufficiale di Gara e se ne sono derivate conseguenze.

A titolo di esempio riportiamo alcune motivazioni.

– “A giuoco fermo, correva verso di me, e con le mani mi spingeva al petto in modo non violento, facendomi indietreggiare di circa due metri ed urlando “E’ rigore! E’Rigore!””;

– “ A giuoco fermo, correva verso di me e con atteggiamento alterato nei gesti delle mani, mi aggrediva con violenza mettendomi con forza le mani al petto (o altra parte del corpo) spingendomi violentemente, spostandomi per alcuni metri, facendomi perdere l’equilibrio e cadere a terra  senza conseguenze fisiche”.

– “Dopo il fischio che sanzionava un’infrazione contro la sua squadra, da una distanza di circa … metri mi lanciava con forza oppure senza violenza) con le mani il pallone colpendomi al volto/nel petto ecc.. senza particolari conseguenze fisiche (oppure riportando forte dolore, tumefazioni, escoriazioni ecc..)”

– “Protestava contro un fallo a lui sanzionato dicendomi “Ma cosa fischi, non era fallo!” e contemporaneamente con fare dispregiativo da una distanza di circa … metri mi lanciava uno sputo che mi raggiungeva al viso/al petto ecc… (oppure che non mi colpiva o schivavo)”;

– “In seguito ad una mia decisione, da una distanza di circa… metri correva verso di me e raggiungendomi, con fare visibilmente alterato, con le mani mi prendeva per un braccio strattonandomi ripetutamente e con forza spostandomi di circa …metri (oppure facendomi ruotare o farmi cadere a terra o procurandomi forte dolore al braccio)”

Fare attenzione a non equivocare fra “spinta” e “spintonamento”, poiché la spinta intesa come singola, mentre per spintonamento s’intende più spinte date in successione.

d-    Ingiurie o minacce, sia verbali, sia a gesti.

Specificare sempre l’ingiuria, la minaccia, la frase ingiuriosa o minacciosa, il gesto ingiurioso o minaccioso, cioè riportare fedelmente le parole udite ed i gesti visti, evitando sempre le espressioni generiche quali “mi ingiuriava” oppure “mi minacciava verbalmente”.

Alcuni esempi di motivazione:

“Sei un deficiente” – “Non capisci una sega” – “Sei una testa di cazzo” – “Ti rompo il muso” – “Attento a quello che fai perché a casa non ci torni” – “Sei un disonesto, quanti soldi hai preso per farli vincere” ecc.

e-     Comportamento irriguardoso.

Possono avvenire delle manifestazioni nei confronti degli Ufficiali di Gara che, pur non essendo delle ingiurie, sono comunque lesive del prestigio e dell’autorità dei medesimi. A migliore spiegazione si aggiunge che dette manifestazioni non possono essere considerati semplici proteste perché di maggiore rilevanza delle proteste stesse, come da esempio:

-“Dopo una mia decisione, mi applaudiva ironicamente, tenendo un atteggiamento di scherno nei miei confronti, dicendo:” anche oggi l’ennesima testa di cazzo!””;

-“Perché ad una mia decisione mi diceva ironicamente “Arbitro ripassati il regolamento! Non capisci un cazzo!””;

-“A giuoco fermo, si avvicinava ad un suo compagno, dicendogli: vieni via, quello non vede niente!! Fischia solo contro di noi! Non capisce un cazzo!”;

-“Arbitro ma sei cieco, non vedi un cazzo!!”.

INFRAZIONI DI TESSERATI A FINE GARA.

Dette infrazioni devono essere riferite possibilmente alla voce “Eventuali incidenti avvenuti”e non nel paragrafo dei giocatori ammoniti od espulsi. In ogni caso occorre sempre evidenziare che l’infrazione non si è verificata nel corso della gara, ne tantomeno sul terreno di gioco, ma fuori dallo stesso e di conseguenza non deve essere scritto che il calciatore è stato espulso od ammonito, limitandosi a riportare dettagliatamente l’infrazione.

Esemplificazione.

– “A fine gara, nel tragitto che porta dal terreno di gioco agli spogliatoi mi offendeva/minacciava dicendomi “…….””;

– “Davanti agli spogliatoi, colpiva con un pugno la guancia di un avversario”

– “A gara ultimata mentre percorrevo il tragitto che dal terreno di gioco mi porta agli spogliatoi mi si avvicinava il giocatore CAIO che mi diceva “Oggi l’hai combinate di cotte e di crude, impara ad arbitrare”.

ATTENZIONE: se questi episodi avvengono quando si è ancora sul terreno di gioco (anche se la partita è finita), al giocatore va mostrato il cartellino giallo o rosso a seconda dell’infrazione commessa, e quindi tale ammonizione/espulsione va riportata nel campo ammonisti e/o espulsi.



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