Maratona Internazionale di Ravenna – 8 novembre 2009

3 Dicembre 2009


Era da tre mesi che mi ero fissata nella mente questa data.
La data della mia prossima maratona, quella nella quale avrei dovuto ottenere un grande risultato sia cronometrico che nel piazzamento.
All’inizio eravamo un bel gruppo di 8 persone con le quali avrei dovuto condividere le fatiche e le ansie degli allenamenti.
In realtà sono rimasta sola!
Tutti i miei compagni di avventura, uno dopo l’altro, chi per infortuni chi per impegni familiari mi hanno abbandonata per strada.
Devo ammettere che ad un certo punto un po’ di sconforto mi è venuto anche perché affrontare i faticosi ma soprattutto lunghi allenamenti da sola non era una prospettiva invitante.
Alla fine però ho deciso di andare avanti lo stesso.
E allora giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro mi andavo sempre più convincendo che, forse, avrei raggiunto un risultato interessante .
Finalmente mancava una settimana, ormai il peggio era passato, ero riuscita a completare tutti i miei lavori e, fortunatamente, non mi ero infortunata ma……. Come si dice, il diavolo ci mette sempre lo zampino.
Ho cominciato a consultare freneticamente le previsioni del tempo per il giorno della maratona.
Un disastro!!!
Pioggia, pioggia e ancora pioggia!!!
Ho sperato fino all’ultimo istante che anche questa volta i meteorologi non fossero stati impeccabili… macchè!
Mai come questa volta avevano fatto previsione più giusta.
Partenza della gara: ore 9.15.
Diluvio universale con pioggia, tuoni, fulmini e vento forte: ore 7.30.
Come non sconfortarsi con queste condizioni?
Tre mesi di duro lavoro e poi tutto rischiava di andare in fumo per una stupida perturbazione che aveva deciso di fare tappa sulla città di Ravenna proprio il giorno della mia Maratona.
Comunque ormai ero lì e quindi tanto valeva partire e riuscire a fare quello che si poteva.
Pazienza!
Primi 25 km passati, oltre che tra innumerevoli ma giustificatissimi improperi, tra buche d’acqua profonde come piscine, selciati bagnati e scivolosi, parchi ormai ridotti in piste fangose ed, immancabile pioggia e vento.
Però ad un certo punto mi sono resa conto che non tutto era perduto infatti la mia tabella di marcia era perfetta.
Forse ancora ce l’avrei fatta a mettere a frutto i miei sforzi..
Ed infatti così è stato perché dal 25° km in poi, forse per la rabbia ma soprattutto per il grande allenamento sostenuto, ho cominciato ad aumentare il ritmo km dopo km.
Mi sono trovata davanti il cartello del 40° km quasi senza accorgermene.
Era fatta.
Superato il traguardo, quasi piangendo, in 2 ore 57 minuti e 20 secondi piazzandomi seconda tra le donne!
Finire una maratona ed in più con ostacoli sul percorso ti dà una sensazione che auguro a tutti un giorno di provare.
Meglio di così in quelle condizioni non si poteva… ma sono contentissima di esserci riuscita e sicuramente superate quelle difficoltà ormai nulla più mi può far paura.

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